Risparmiatori premurosi e lungimiranti. Il calo dei prestiti bancari


Nel turbinio generale di inflazione che rimane – alta – al palo, le vendite al dettaglio che calano, e la percezione di un carovita diffuso più di quanto ci dicano i numeri, arriva una buona notizia da Bankitalia: in settembre i prestiti al settore privato sono calati del 3,6% su base annua e del 3,4% rispetto al mese precedente.

Questo è indice che nei consumatori c’è premura e attenzione nell’affrontare la crisi, e il suo peggioramento, in atto. Già da tempo le indicazioni della Banca Centrale Europea (Bce) erano state chiare con l’aumento dei tassi d’interesse (che al momento sono fermi al 4,5%): consumate meno, risparmiate e questo potrà far calare l’inflazione, visto che la domanda sarà più bassa e i vari attori, per cercare di vendere di più, abbasseranno i prezzi. Che è poi quello che è successo, con l’inflazione in calo rispetto ai mesi di inizio anno quando eravamo arrivati ad aumenti anche a due cifre.

E oggi Bankitalia ci conferma che i privati ricorrono molto meno alla richiesta di prestiti, quindi si indebitano meno. C’è da considerare che sono in arrivo abbuffate di consumi come il Black Friday di fine novembre e il Natale, per cui il consumatore mette da parte in attesa, ma la alta percentuale indicata da Bankitalia (-3,6%) ci porta a valutare comunque premurosa la scelta dei risparmiatori.

Le politiche del governo vanno in direzione opposta. E’ in corso il cosiddetto trimestre anti inflazione, che dovrebbe spingere i consumi grazie a prezzi più bassi… ma, vuoi che i prezzi più bassi non ci sono rispetto al trend abituale delle offerte, vuoi che i consumatori comprano meno e spendono di più… sta di fatto che la realtà è di maggiore risparmio, meno indebitamento e meno consumi.

Alla faccia del governo… la saggezza individuale sembra proprio irrefrenabile e lungimirante

Qui il video sul canale YouTube di Aduc

 

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