Non curare i no vax? Perché non è giusto
In un’intervista (1) il dott. Mario Riccio ha esposto le sue opinioni sull’intasamento degli ospedali in pandemia: “Dare la precedenza a chi ha più chance di farcela vuol dire mettere i non vaccinati, in genere giovani, davanti ai vaccinati che sono sempre più spesso persone in età avanzata con due o tre fattori di rischio importanti”. E per questo Riccio sostiene che “Se mancano i posti letto non è giusto che un no vax abbia la precedenza. Cambiamo il codice etico”. “La regola è dare la precedenza a chi ha più probabilità di farcela. Ma oggi questo criterio assume risvolti paradossali”. “Cosa diciamo a chi attende per operarsi di tumore, che il suo letto è bloccato da una persona che non si è voluta vaccinare?” (1).
Il problema nasce quando si presentano situazioni dove la domanda è superiore all’offerta, e in genere si risponde con la lista d’attesa, che non evita che qualcuno ci rimetta la vita.
Quel che non si capisce è perché questo problema sia oggi sollevato per i no-vax e non lo sia mai stato per malati che sono tali per loro comportamenti che comunque violano la legge: per esempio un tossicomane in overdose di eroina, chi si ammala per fumo e alcool, chi non segue le indicazioni del SSN con gli screening diagnostici, chi è vittima di incidente per non aver rispettato le norme del codice della strada.
Il metodo in genere, quando c’è intasamento, è di privilegiare i pazienti che hanno la maggiore possibilità di sopravvivenza e una speranza di vita migliore. Perché questo metodo non dovrebbe andar bene per i no vax? Che, tra l’altro, a parte le persone che hanno l’obbligo vaccinale, non hanno violato nessuna legge ma eluso i consigli delle autorità?
Sembra che, ai principi e rigori deontologici, siano stati sostituiti quelli politici: con una sorta di “oggi la pandemia ci sta massacrando e…. a ramengo i principi fondanti della nostra comunità”. Tra cui quello alla salute, l’unico che la Costituzione qualifica “fondamentale”, e l’uguaglianza è parte del diritto stesso.
Ci è capitato di ascoltare persone che peroravano l’uso di metodi autoritari molto pesanti verso i no vax, fino alla privazione di libertà individuali e coercizione.
Ovviamente non abbiamo risposte pronte e democratiche per convincere i no vax, oltre quello che già è in atto da parte delle autorità sanitarie.
Crediamo però che non possano essere quelle del dott. Mario Riccio.
Confortati dal fatto che la pandemia 2022, nonostante i numeri stratosferici che questi giorni ci invadono, è molto diversa da quella del 2020 e del 2021. Siamo meglio attrezzati e più bravi nel gestirla e a conviverci dell’utilità e osservanza delle norme, con i no vax che calano non perché siano stati confinati in luoghi isolati dalle comunità. Siamo abituati a vivere con situazioni che a tanti non piacciono, come la delinquenza. Forse qualcuno è in grado di dimostrare che una qualche aspirazione ad un mondo senza delinquenti abbia avuto successo? E non piuttosto una maggiore e consapevole capacità civica di convivere con questo male, garantendo i diritti base della nostra comunità anche agli attori di questo male?
Abbiamo bisogno di tempo. Che sta passando. E ci sta facendo da maestro.
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