Mercato libero energia. La schizofrenia italiana e il venire meno di Arera alla propria funzione istituzionale


La fine del mercato tutelato della luce sarà il prossimo 30 giugno. Dopo, chi c’è c’è. La schizofrenia, cioè liberalizzazioni all’italiana.

Gli utenti che non avranno ancora scelto un gestore del mercato libero, a partire dal prossimo 1 luglio continueranno ad avere un contratto del mercato tutelato, con tariffe decise periodicamente dall’Autorità per l’energia, Arera, e dovranno poi decidere entro i successivi tre anni.
Molti dei prezzi del mercato libero attuale sono alti e, nonostante gli accorgimenti dell’Arera, può essere complicato, ma non impossibile, trovare offerte interessanti per il proprio consumo.

Si è sviluppata, intanto, una campagna di disincentivazione al passaggio, anche e soprattutto grazie a partiti di governo che – votata la fine mercato tutelato – hanno poi intrapreso campagne a favore dello stesso e contro quello libero, avendo fiutato un possibile ritorno di consenso in questi primi sei mesi del 2024 molto elettorali.

 Tra questi partiti e quelli di opposizione e buona parte di associazioni civili, ne è nata una campagna di denigrazione del mercato libero. Il cui unico risultato è stato incentivare quasi tutti i gestori a “buttarsi a capo fitto” a chi fa le proposte più maliziosamente oscure; nonché con l’uso di un telemarketing che, complice le norme esistenti (praticamente senza tutela per gli utenti) sta facendo odiare più di quanto già non lo fosse questo tipo di marketing.

E cosa fa ora l’Autorità Arera, ente preposto alla gestione del passaggio dal mercato tutelato a quello libero? Invece di intensificare le sue informazioni e, soprattutto, i controlli e le sanzioni verso i numerosi gestori che vendono fischi per fiaschi… l’Arera sta cavalcando questa ondata di anti-concorrenza: “sappiate, presunti vessati, che fino al 30 giugno, se nel frattempo eravate migrati al mercato libero, potete tornare a quello tutelato, così state “tranquilli” per i prossimi tre anni, poi… ognuno per sè”.

Arera sta, pur nella liceità di quanto informa, legittimando la vulgata anti-libero mercato, rafforzando i fortini di resistenza anticoncorrenziali e, in un certo modo, venendo meno al proprio compito istituzionale: “finché c’è tutelato c’è vita, scusate per il presente”.

In questo contesto fa capolino l’utente-suddito che, stimolato da partiti in cerca di consenso, “accumula risparmi” prima che la barca del tutelato vada definitivamente a fondo.

Ma che razza di Autorità? Che razza di Paese? Che razza di Governo? Non vi garbava il mercato libero? Dovevate votare contro… ma non lo avete fatto ché altrimenti vi bloccavano i fondi del Pnrr, che invece incassate (talvolta usandoli anche per truffare Ue e Italia) e poi giocate contro.
Così non si va da nessuna parte. Altro che spirito nazionale (o sovranista come si usa dire oggi), come il governo ci propina in ogni dove… qui è tutto un “arraffa finché c’è roba”. Vittime: l’economia, la fiducia dei cittadini verso le istituzioni e l’impegno delle stesse per la qualità della vita.

Qui il video sul canale YouTube di Aduc

 

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