L’economia del contante. Chi paga per tutti? Il consumatore

 Sembra che verrà meno l’obbligo della possibilità di accettare pagamenti tramite pos per importi fino a 60 euro. Evasione fiscale o meno che si possa favorire, rimane il dato della difficoltà e del guadagno delle banche.

La difficoltà nasce dal fatto che negli ultimi anni (e in tutti i Paesi Ue e non solo) ci siamo abituati a pagare con carta anche importi piccoli, scoprendone praticità e comodità. Raramente si vede al bar chi paga un caffè con carta di credito, ma è frequente che in un negozio, alimentare o meno, tutti paghino tramite pos: dal supermercato al grande magazzino, dal bar al ferramenta o negozio di casalinghi, fino anche alla pizzeria dove, la classica pizza e birra per due/quattro amici comporta una spesa inferiore ai 60 euro *.
E ci siamo abituati, di conseguenza, ad avere in tasca pochi contanti.

Cosa succederà se il tetto dell’obbligo sarò superiore ai 60 euro? Che il consumatore, per non vedersi rifiutare il pagamento in un esercizio commerciale e tutti i conseguenti problemi che ci potrebbero essere per rimediare al rifiuto (cerca il bancomat più vicino, magari lasciando qualcuno “in ostaggio” presso la cassa) dovrà avere in tasca il necessario contante. In tutti i casi il consumatore dovrà usare più frequentemente il prelievo da una cassa continua (gli stipendi non vengono pagati in contanti) che, siccome la propria banca (dove in genere il prelievo è gratuito) non è sempre dietro l’angolo, gli costerà un certo importo.

Cosa sarà stato ottenuto con un provvedimento del genere? Che i soldi che prima i commercianti spendevano per farsi accreditare questi importi dalla banca, oggi saranno spesi dai consumatori. E le banche continueranno comunque a guadagnare i loro balzelli.
Il provvedimento sposta l’onere dai commercianti ai consumatori.

Ci vien da pensare che, siccome le lobby dei commercianti hanno forte incidenza sui politici e quelle dei consumatori non esistono, ecco che, come sempre in politica ed economia, si usano i soggetti più deboli per dar credito alle proprie presunte politiche di detassazione.
Il problema – il pagamento dei balzelli per i prelievi o gli accrediti ai commercianti – esiste, ma invece di affrontarlo con le banche si è preferito scaricare sui più deboli le proprie incapacità.

* a parte chi va nelle pizzerie di Briatore…

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