Coppa del Mondo Qatar. Impronta carbone è il doppio di quanto dichiarato
I Mondiali di calcio, che inizieranno in Qatar a fine novembre 2022, saranno la prima edizione in assoluto a non emettere il minimo grammo di anidride carbonica (CO2). Lo rende noto il comitato organizzatore e la International Federation of Association Football (Fifa). Davvero? La tecnologia climatica francese Greenly ha fatto i suoi calcoli. E sembriamo abbastanza lontani da quanto dicono i qatarioti…
Non esitiamo a qualificare l’evento come uno “scandalo sportivo, sociale ed ecologico”. È su quest’ultimo punto, e più in particolare sulla questione dell’impronta di carbonio dell’evento, che il tecnico climatico francese Greenly ha indagato.
Innanzitutto, si noti che il comitato organizzatore di questo Mondiale di calcio 2022, sulla base dei calcoli di un’azienda specializzata, stima che l’evento emetterà circa 3,6 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente (tCO2e). Per fissare le idee, ricorda che questo corrisponde all’impronta di carbonio dei Giochi Olimpici di Rio (Brasile) nel 2016. Ma anche il doppio rispetto all’ultima edizione dei Mondiali di calcio in Russia. O le emissioni annuali di un paese come l’Islanda.
Alcuni sono rimasti sorpresi. Sapendo che, per l’occasione, sono stati costruiti interi stadi in mezzo al deserto. Il segreto del comitato organizzatore del Qatar per evitare di aumentare la propria impronta di carbonio: diffondere le emissioni di questi siti… in 60 anni! Dal momento che, ad eccezione di uno di questi, questi stadi devono continuare a servire dopo la Coppa del Mondo. Risultato: un’impronta di carbonio di circa 200.000 tCO2e per stadio, rispetto a ben 1,6 milioni di tCO2e secondo la stima dell’ONG Carbon Market Watch. E questo senza contare l’impronta di carbonio difficile da quantificare della loro aria condizionata – anche se parte di essa sarà fornita dall’elettricità generata dal sole – e le infrastrutture costruite intorno a questi stadi – reti stradali, hotel, centri commerciali e persino parchi di attrazioni.
L’altro grande elemento nell’impronta di carbonio di questa Coppa del Mondo FIFA in Qatar è il trasporto. I calcoli di Greenly danno un’impronta di circa 2,4 milioni di tCO2e per il trasporto dei sostenitori nella regione. In regione, perché non tutti potranno restarci. Dovranno trovare alberghi in zona e poi prendere delle navette. Potrebbe esserci un aereo ogni 10 minuti! E infine, oltre 80.000 tCO2e in più emesse intorno all’evento, a cui vanno aggiunte le emissioni legate al trasporto delle delegazioni che, se effettuato con jet privati, potrebbero costare dalle 5 alle 14 volte di più di CO2 rispetto agli aerei di linea.
La vetrina dei crediti di carbonio
Per Alexis Normand, CEO di Greenly, è impossibile stimare con precisione l’impronta di carbonio di questa Coppa del Mondo in Qatar. “Ma sembra voler essere almeno il doppio di quanto annunciato dal comitato organizzatore. E la principale critica che si può formulare risiede nell’irrazionalità di organizzare un evento del genere in un Paese dal clima inadatto, che non disponeva né delle infrastrutture necessarie – perché in tempi normali inutili – né della capacità di accoglienza necessaria per un tale afflusso di spettatori.»
Ultimo punto di questa valutazione, che non è specifica dello svolgimento dei Mondiali in Qatar: il peso dell’inquinamento digitale. Secondo i dati della Federazione internazionale di calcio (Fifa), l’ultima Coppa del Mondo in Russia è stata l’occasione per quasi 35 miliardi di ore di visione. Basandosi sul consumo medio di uno schermo LCD e sull’intensità media di carbonio dell’elettricità nel mondo, Greenly stima che l’impronta di carbonio della trasmissione delle partite sarà di circa 1-2 milioni di tCO2e solo per lei!
Per compensare tutto questo, il Qatar afferma di aver pianificato di investire in crediti di carbonio. Per, nonostante tutto, rendere questa Coppa del Mondo di calcio 2022 la prima Coppa del Mondo a emissioni zero! Il problema è che un mese prima dell’inizio, erano stati convalidati solo tre progetti di compensazione del carbonio. L’equivalente del 5% dell’obiettivo annunciato. E molto meno, probabilmente, dell’effettiva impronta di carbonio dell’evento…
(Nathalie Mayer su Futura-Sciences del 08/11/2022)
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