Un attimo  – e la vita si rovescia. Flash da una RSA

Da tre settimane precise sono confinata in un letto. Frattura del bacino e dell’omero destro, il braccio con cui faccio tutto, mi tengono ferma, pressoché immobile.
10 marzo  – zampettavo tranquilla sulle strisce per tornare a casa, quando un’auto mi ha urtato sul fianco sinistro, facendomi rovinare a terra sul lato destro.
La guidatrice non mi aveva visto. 
Due dolori lancinanti al bacino e alla spalla destra mi hanno avvisato che per me la vita autonoma era finita. E che da ora in poi sarei dipesa in tutto e per tutto dagli altri.
E così è. 
Scongiurato un possibile coinvolgimento della milza, punto dell’impatto, per fortuna peraltro lieve, con la fiancata sinistra dell’auto, sono ora alle prese con queste due fratture. E con la totale dipendenza dalle persone che ci accudiscono. Mi cascano gli occhiali in terra? … devo suonare il campanello e attendere …
perché in questo settore possiamo essere anche fino a 15 degenti, molti dei quali in riabilitazione, qualcun altro, come me, in attesa di ulteriori controlli. 
15 degenti  – numero notevole per le due persone in servizio a ogni turno, che peraltro svolgono il proprio lavoro con grande professionalità e commovente umanità. 
E, se si trattasse solo di raccattare gli occhiali  sarebbe già una cosa meravigliosa. Ma il giacere così fermi in un letto comporta molti altri annessi e connessi anche molto sgradevoli, a cui accennerò nella prossima puntata.
Intanto, addio alla mia autonomia, alle mie camminate, a tutto ciò che costituiva la mia vita fino a 21 giorni fa.
E spero tanto che sia piuttosto un arrivederci. Ma questo lo saprò fra un altro paio di settimane. 
 

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