Agricoltura e alimentazione. Sovranismo e salubrità. Di chi fidarsi?
Diversi esponenti del nostro governo, quando possono, parlano male dei prodotti che vengono dall’Ue e extra-Ue, contrapponendoli alla qualità del “made in Italy”. Senza entrare nello specifico del “made in Italy”, che è comunque un marchio di qualità, ci si dimentica spesso che l’Italia non è un Paese autosufficiente dal punto di vista alimentare, per cui è necessario fare riferimento ad altri mercati, soprattutto dell’Ue, con cui non abbiamo dazi e a quelli di altri Paesi con cui, grazie all’Ue, abbiamo accordi doganali molto favorevoli.
Nonostante questo, non passa giorno in cui il primo ministro e ministri tipo Agricoltura, Imprese e – anche se non dovrebbe c’entrare nulla… – Infrastrutture, si esprimono contro queste merci. Dicendo le cose più indicibili che, se verificate caso per caso, probabilmente qualcuno diventerebbe rosso di vergogna (1).
E’ di oggi una notizia dell’associazione che rappresenta l’industria molitoria italiana (Italmopa) che, dopo una serie di verifiche meticolose (Carabinieri, Finanza, Capitanerie di porto e Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) ha fatto sapere che i controlli fatti sulle farine che importiamo per l’alimentazione umana sono una “chiara smentita di ricorrenti campagne denigratorie che celano meri interessi di categoria dietro la presunta difesa dei consumatori”. E’ bene ricordare che se non importassimo farina avremmo problemi per produzione di pasta e pane che, di conseguenza, dovrebbero costare dieci volte tanto, se non di più. Una notizia che – pur se sospettavamo fosse già in questi termini – conforta e rassicura, soprattutto rispetto agli allarmi continui che giungono da esponenti del governo.
NOTA
1 – Ho ascoltato un comizio elettorale a Pescara dei leader del governo, e il ministro delle Infrastrutture – sostenendo che col voto di domenica si confrontano un Abruzzo e un’Italia contrapposti all’Ue – ha detto che bisogna lasciare a casa quelli della carne sintetica, degli arrosticini finti, della farina di insetti, della farina di grilli…”noi vogliamo mangiare i frutti della nostra terra e del nostro mare, il cibo finto, le porcate da laboratorio se le mangiassero a Bruxelles e dintorni”.
Ovviamente non entriamo nei particolari di alcune affermazioni che sono anche non-vere, ma stupisce (sì, ci stupiamo ancora) l’uso di questi argomenti.
Qui il video sul canale YouTube di Aduc
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